Aprile carciofaio, Maggio ciliegiaio cari lettori,
Panta rei. Tutto scorre. Tutto si evolve e si sviluppa, anche la pronuncia mio nome passato da Marco ad un più ispano Marcos per poi cadere in un imbarazzante Michael ed attestarsi nelle ultime settimane ad un Malcolm di sapore un po’ troppo ne(g)ro per noi che tifiamo senza veli per nostra signora della grande mela Hillary (ancora fieramente in corsa dopo la bella vittoria in Pennsylvania di martedì scorso)… Anche la Primavera è riuscita dopo un lungo assedio a fare breccia nel rigido inverno newyorkese, risultato? In primis la chiusura dei radiatori ha portato alla rapida morte della goccia assassina che stava divorando il soffitto del soggiorno (desso par che a vecia a ga un amigo che xè murer e ne mete posto il buso agratis, speremo no peta su i calcinacci col dentifricio par risparmiar… ma ormai semo pronti a tutto) in secundis i primi caldi raggi di sole primaverile stanno risvegliando tutto il serraglio urbano con ratte pronte a sfornare nidiate di sorci novelli e giovani cucarache che iniziano a stiracchiare le antenne… forsa e corajo. Passando alle notizie dall’interno dopo le due ultime settimane di ricarica grazie alle visite parentali mi preparo ad un mese di fuoco che culminerà con l’esame di passaggio al terzo livello del dottorato a fine Maggio, dopodichè naltri do annetti e anca questa xè fatta! Tornando a qualche settimana fa, approfittando della visita di Ceci e Pier ho approfittato per continuare la mia collezione di visite ai luoghi sacri della city spuntando questa volta il Madison Square Garden dove ci siamo recati ad assistere alla gara di basket tra gli scalcinati, ed uso un’iperbole, locali NY Knicks e i visitanti Orlando Magics. Partita senza alcuna velleità di classifica in quanto alla vigilia dei playoff con già le posizioni consolidate ma spettacolo molto interessante con tutto il contorno di cheerleaders, giochi a premi durante i timeouts e balletti vari delle teenagers iscritte alla real accademia della bagascia… Per la cronaca i Knicks hanno vinto 100 a 90 ma noi eravamo più interessati ad ammirare le stelle di Orlando Dwight Howard, signore delle schiacciate della NBA, e Hedo Turkoglu, turco che era sostenuto da islamiche battenti bandiera di Ankara, velate ed invasate un paio di anelli sopra di noi. Alla fine devo dire che il gioco vale la candela: prezzo onesto per 3 ore piene di spettacolo che può essere una buona idea turistica e poi il Madison è proprio maestoso!!
Mamma dove sei? Qui, qui, qui, qui, qui
Veniamo alla notizia che ha scandalizzato l’America nelle ultime settimane, lo smatellamento di una fortezza della Fundamentalist Church of Jesus Christ of Latter Day Saints (FLDS o Chiesa dei Santi dell'Ultimo Giorno) nella cittadina di Eldorado, Texas. Dopo una lunga e attenta documentazione posso dirvi che questa setta, fondata nel 1930, e’ la versione fondamentalista dei confinanti mormoni dello Utah e dell’Arizona dove conta circa 10000 adepti. Il culto nasce per protesta all’abolizione della poligamia nel mormonismo ufficiale e nella sua metastasi texana era comandata da Warren Jeffs, un autoproclamato profeta che arrangiava matrimoni tra fratelli, sorelle, cugini etc. Dopo un po’ di tempo poi gli anziani riuniti decidevano insindacabilmente il rimescolamento delle coppie tipo: “Eora a Piera ghe a demo a Gianni? –no a gà già vua Marso scorso- sto giro ghe toca a Mario, e a Gianni ghe demo a Lilly che a xè anca incinta, nol voeva ser papà? Ciapa, magna e tasi!”. C’e da dire che le autorita’ hanno sempre fatto finta di non vedere visto che nel 1953 quando la polizia aveva portato via 236 bambini a Short Creek, Arizona durante un altro grande raid molte teste erano rotolate, dal governatore a politici di primo piano. Inoltre la legge nei deserti texani non e’ che sia cristallina per quanto riguarda i matrimoni con il limite d’eta’ che solo recentemente e’ stato portato da 14 a 16 anni, percui prima di intervenire bisognava trovare le prove. La piccola cittadina di Eldorado contava solo 1800 abitanti nel 2003 quando alcuni esploratori della setta si sono presen
tati come cacciatori alla ricerca di un terreno dove costruire una capanna base per la caccia: peccato che invece di una capanna abbiano aquistato un piccolo appezzamento di 1691 acri (ma un attimo di sospetto no? cossa i gaveva da cacciar brachiosauri?!?) e costruito una mostruosa minicitta’ con tanto di templio-castello centrale, caseifici, fattorie, clinica privata, il tutto murato con torri di sorveglianza e guardie armate: era nato il YFZ (Yearning for Zion) Ranch. Quello che succedeva nel templio non e’ dato sapere ma dizemo che i 416 (!!!) putei nati nel ranch magari un’idea i pol darla...
Il 3 Aprile scorso la telefonata di una ragazzina di 16 anni, incinta (surprise surprise!) e con gia’ un bambino di 8 mesi, pestata dal marito di turno e’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e i Walker texas rangers dopo anni di appostamenti, con si e’ scoperto anche una agente infiltrata (fantoina) vivendo nel ranch per 2 anni, hanno potuto finalmente mettere fine all’incubo. Ora sta iniziando un processo fiume con centinaia di avvocati a rappresentare bambini e madri che tra l’altro stanno vivendo un traumatico shock culturale avendo vissuto molta se non tutta la vita reclusi in una cultura medievale senza tv o internet il tutto a soli 500km dai centri spaziali di Dallas o Austin: ma anche questa e’ America...
M
Panta rei. Tutto scorre. Tutto si evolve e si sviluppa, anche la pronuncia mio nome passato da Marco ad un più ispano Marcos per poi cadere in un imbarazzante Michael ed attestarsi nelle ultime settimane ad un Malcolm di sapore un po’ troppo ne(g)ro per noi che tifiamo senza veli per nostra signora della grande mela Hillary (ancora fieramente in corsa dopo la bella vittoria in Pennsylvania di martedì scorso)… Anche la Primavera è riuscita dopo un lungo assedio a fare breccia nel rigido inverno newyorkese, risultato? In primis la chiusura dei radiatori ha portato alla rapida morte della goccia assassina che stava divorando il soffitto del soggiorno (desso par che a vecia a ga un amigo che xè murer e ne mete posto il buso agratis, speremo no peta su i calcinacci col dentifricio par risparmiar… ma ormai semo pronti a tutto) in secundis i primi caldi raggi di sole primaverile stanno risvegliando tutto il serraglio urbano con ratte pronte a sfornare nidiate di sorci novelli e giovani cucarache che iniziano a stiracchiare le antenne… forsa e corajo. Passando alle notizie dall’interno dopo le due ultime settimane di ricarica grazie alle visite parentali mi preparo ad un mese di fuoco che culminerà con l’esame di passaggio al terzo livello del dottorato a fine Maggio, dopodichè naltri do annetti e anca questa xè fatta! Tornando a qualche settimana fa, approfittando della visita di Ceci e Pier ho approfittato per continuare la mia collezione di visite ai luoghi sacri della city spuntando questa volta il Madison Square Garden dove ci siamo recati ad assistere alla gara di basket tra gli scalcinati, ed uso un’iperbole, locali NY Knicks e i visitanti Orlando Magics. Partita senza alcuna velleità di classifica in quanto alla vigilia dei playoff con già le posizioni consolidate ma spettacolo molto interessante con tutto il contorno di cheerleaders, giochi a premi durante i timeouts e balletti vari delle teenagers iscritte alla real accademia della bagascia… Per la cronaca i Knicks hanno vinto 100 a 90 ma noi eravamo più interessati ad ammirare le stelle di Orlando Dwight Howard, signore delle schiacciate della NBA, e Hedo Turkoglu, turco che era sostenuto da islamiche battenti bandiera di Ankara, velate ed invasate un paio di anelli sopra di noi. Alla fine devo dire che il gioco vale la candela: prezzo onesto per 3 ore piene di spettacolo che può essere una buona idea turistica e poi il Madison è proprio maestoso!!
Mamma dove sei? Qui, qui, qui, qui, qui
Veniamo alla notizia che ha scandalizzato l’America nelle ultime settimane, lo smatellamento di una fortezza della Fundamentalist Church of Jesus Christ of Latter Day Saints (FLDS o Chiesa dei Santi dell'Ultimo Giorno) nella cittadina di Eldorado, Texas. Dopo una lunga e attenta documentazione posso dirvi che questa setta, fondata nel 1930, e’ la versione fondamentalista dei confinanti mormoni dello Utah e dell’Arizona dove conta circa 10000 adepti. Il culto nasce per protesta all’abolizione della poligamia nel mormonismo ufficiale e nella sua metastasi texana era comandata da Warren Jeffs, un autoproclamato profeta che arrangiava matrimoni tra fratelli, sorelle, cugini etc. Dopo un po’ di tempo poi gli anziani riuniti decidevano insindacabilmente il rimescolamento delle coppie tipo: “Eora a Piera ghe a demo a Gianni? –no a gà già vua Marso scorso- sto giro ghe toca a Mario, e a Gianni ghe demo a Lilly che a xè anca incinta, nol voeva ser papà? Ciapa, magna e tasi!”. C’e da dire che le autorita’ hanno sempre fatto finta di non vedere visto che nel 1953 quando la polizia aveva portato via 236 bambini a Short Creek, Arizona durante un altro grande raid molte teste erano rotolate, dal governatore a politici di primo piano. Inoltre la legge nei deserti texani non e’ che sia cristallina per quanto riguarda i matrimoni con il limite d’eta’ che solo recentemente e’ stato portato da 14 a 16 anni, percui prima di intervenire bisognava trovare le prove. La piccola cittadina di Eldorado contava solo 1800 abitanti nel 2003 quando alcuni esploratori della setta si sono presen

Il 3 Aprile scorso la telefonata di una ragazzina di 16 anni, incinta (surprise surprise!) e con gia’ un bambino di 8 mesi, pestata dal marito di turno e’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e i Walker texas rangers dopo anni di appostamenti, con si e’ scoperto anche una agente infiltrata (fantoina) vivendo nel ranch per 2 anni, hanno potuto finalmente mettere fine all’incubo. Ora sta iniziando un processo fiume con centinaia di avvocati a rappresentare bambini e madri che tra l’altro stanno vivendo un traumatico shock culturale avendo vissuto molta se non tutta la vita reclusi in una cultura medievale senza tv o internet il tutto a soli 500km dai centri spaziali di Dallas o Austin: ma anche questa e’ America...
M
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